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l XXI secolo si è aperto all'insegna di incomprensioni e conflittualità non risolte, fra culture e fedi diverse, mentre cresce all'opposto il bisogno di conoscenza di identità distanti. Individuare ciò che unisce e scartare quello che divide o, con le più incisive parole di Giovanni Paolo II, "Gettare ponti invece di elevare muri", dovrebbe essere un dovere della società, della politica e della cultura contemporanea. Per assecondare le concrete esigenze spirituali e sociali, il centro è stato progettato per soddisfare le liturgie di fedeli cristiani e musulmani a Napoli. L'esclusione dei simboli, condizione per il reciproco consenso, è stata sostituita dall'orientamento dello spazio, dalla luce e dagli archetipi del recinto, della stanza e del giardino.